La filaria nei cani, conosciuta anche come filariosi, rappresenta una malattia da non sottovalutare, e la sua trasmissione avviene tramite l’insetto più comune e fastidioso, ovvero la zanzara.
Infatti, le zanzare e in particolare la zanzara tigre sono gli insetti responsabili che veicolano questa malattia e se non trattata in tempo, purtroppo può portare anche alla morte del nostro amico a 4 zampe.
E’ infatti buona norma, iniziare il trattamento contro la filaria già dalle prime 8-10 settimane di vita.
Come viene trasmessa la filaria
Ci sono due tipi di filariosi nei cani: la forma cutanea e la forma più grave, ovvero quella cardiopolmonare. Ma come avviene il ciclo di questa malattia?
La filariosi viene trasmessa attraverso la puntura di una zanzara infetta. Quando una zanzara punge un animale già infetto, essa stessa si infetta con le larve della filariosi.
Le larve si sviluppano all’interno della zanzara e quando questa punge un altro animale sano, le larve vengono trasferite e si dirigono verso il cuore e i polmoni dell’ospite.

In questo modo ha origine alla forma cardiopolmonare della filariosi. Se non trattata tempestivamente, questa forma può portare alla morte del cane.
I sintomi iniziali possono includere prurito, la formazione di noduli sottocutanei, perdita di appetito, letargia e tosse. In casi gravi, la malattia può progredire fino a causare insufficienza cardiaca e altri problemi di salute.
Test e prevenzione
Prima di cedere al panico alla vista di una zanzara, è importante sapere che esistono cure e rimedi per i cani affetti da filariosi, oltre a trattamenti preventivi efficaci.
Se notate qualsiasi sintomo o comportamento anomalo nel vostro animale domestico, è fondamentale consultare il vostro veterinario di fiducia.
Sarà in grado di fornire una diagnosi accurata e indicazioni sulle migliori opzioni di cura e trattamento contro la filaria.
Effettuare controlli annuali è un passo essenziale per garantire la salute del vostro cane e prevenire la filariosi. Il test più comune è l’analisi del sangue al microscopio per rilevare la presenza di microfilarie.
Altri test sono: quello dell’antigene, che può essere effettuato sia sul sangue che sulle urine, il test del PCR è un metodo molecolare in grado di individuare il materiale genetico del parassita nel sangue. Per valutare eventuali danni al cuore e ai polmoni causati dall’infezione da filariosi, le radiografie possono essere un’opzione.
Inoltre, l’ecocardiografia utilizza gli ultrasuoni per identificare la presenza di vermi adulti e possibili danni al cuore.
Per prevenire questa malattia, esistono varie opzioni, tra cui antiparassitari sotto forma di collari o applicazioni spot-on da utilizzare durante tutto l’anno, con un’attenzione particolare nei periodi clou come la primavera e l’estate. Esistono anche compresse masticabili e iniezioni che possono essere somministrate secondo le indicazioni del veterinario.